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Parchi, caccia e turismo

 

imageParchi, caccia e turismo

Sull’intima essenza della conservazione

Periodicamente, anche in convegni in cui non te lo aspetteresti, si sente parlare di caccia nei parchi. Già come se si parlasse di organizzare un baccanale in chiesa.

Ci sono luoghi che l’Uomo dovrebbe rispettare, cercando di recuperare quel rapporto con la Natura che purtroppo abbiamo smarrito. I parchi sono questo: un tempio della natura selvaggia, laddove possibile, un tempio della natura che ci resta, più spesso alle nostre latitudini. Anche se, a dirla tutta, da vicino siamo a volte davvero miopi. Perché la vera cifra della conservazione italiana è proprio la presenza di una natura incredibilmente preservata a due passi da grandi città. Han forse i francesi o i tedeschi lupi a Parigi o Berlino? No e neanche orsi. Invece l’Italia dei beni culturali, dei paesaggi antropizzati, è anche il paese del lupo, dell’aquila, della lince, della lontra, dell’orso, della balena, a due passi da Roma o Firenze o Venezia.

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La natura di aprile

IMG_4984La natura di Aprile è tutto un rifiorire. Aprile, infatti, è il mese della primavera mediterranea. Tornano uccelli migratori, si risvegliano i rettili e gli anfibi, i prati sono rallegrati da mille fioriture policrome.
Passato l’inverno, gli animali si apprestano a ricominciare l’eterno ciclo del corteggiamento e della riproduzione.
Su fiumi, torrenti e laghi, aumenta l’attività dell’instancabile Martin pescatore, che possiamo ammirare mentre sta posato, sempre all’erta, pronto a tuffarsi in caccia di piccoli pesci e insetti.

Se saremo pazienti, ben nascosti tra la vegetazione ripariale potrà capitarci di osservare l’allegro rincorrersi della copia di martini, bellissimi uccelli dagli splendidi riflessi blu metallico.

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Uccelli tra mito e scienza

imageUccelli in volo! Sin dagli albori della civiltà umana, l’Uomo ha levato gli occhi al cielo, cercando di predirne gli umori, di sondare gli eventi.

Appena scesi dagli alberi, inarcando le schiene verso l’alto, gli ominidi han guardato al cielo.

Le varie stirpi che han costituito quel crogiolo di miscugli tra cugini che da sempre costituiscono il melting pot che definiamo razza umana, hanno raccontato questo incontro. Sulle pareti degli uadi del deserto, inciso rocce e dipinto pareti, inciso pelli e dipinto cortecce, steso papiri e fabbricato carta, registrato voci e narrati video, e domani…chissà cos’altro.

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