L’Elba è la terza isola italiana per estensione ed importanza. Dall’isola d’Elba: mare ed isole a perdita d’occhio, questo è l’Arcipelago Toscano. La distanza è così grande che se non conosci i luoghi, non ”percepisci” l’arcipelago. Difatti le isole di Toscana sono sparse in una grande infinità d’acqua. Dall’Elba, in quelle incredibili giornate di sole che il mare d’inverno regala a chi le sa cogliere, si spazia su tutte e sette le isole: Gorgona, Capraia, Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri, ma anche la costa della Toscana (punta Ala e l’Argentario a volte sembrano grandi isole ignote) e la Corsica, ma più raramente anche la Sardegna settentrionale. Di solito, invece, l’orizzonte è limitato a poco mare o poche isole più vicine. Il mare le unifica, il mare le divide. Soprattutto d’inverno, quando non ci sono che pochi traghetti, la solitudine, il silenzio, lo splendore della natura che dominano incontrastati, laddove poco prima erano all’opera grandi attività turistiche. L’economia dell’Elba, infatti, è il turismo. Da quello balneare a quello dei diving o della vela o del surf o del kayak, come della bici o dell’escursionismo, quest’isola vive di turismo. Anche se produzioni agricole ed artigianali, di nicchia, ne cominciano a ravvivare l’economia. Continua la lettura di L’Elba, terza isola italiana
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Maremma
La Maremma e’ fatta di sole e di mare, di vento e di sale, di campi di grano, di barbabietole, di ulivi, vigneti e vacche, fiere e scontrose, “a giro per i campi” (come si dice in Toscana), senza uomini che le badino. Come tornare a casa lo sanno da sole.
Ecco, in questa mucca c’è tutto il carattere fiero e burbero della Maremma. Una terra che sa farsi amare, ma ha bisogno d’essere scoperta. Tra i mille tornanti dell’Etruria settentrionale, tra antiche mura e lembi di natura selvaggia, volano aquile e fenicotteri, cavalieri d’Italia e avocette.
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Patagonia
Alzi la mano chi non ha mai sognato di fuggire in Patagonia! Già proprio così. Un mondo lontano eppure a noi italiani così vicino. Un deserto pieno di meraviglie naturali e di paesaggi mozzafiato. Un luogo ricco della presenza di tanti italiani che ne han fatto la storia e l’economia.
L’Argentina ci parla dei melanconici e struggenti ritmi del tango, di gaucho persi nell’immensità di questi deserti.
Todos tanos tutti italiani, te lo senti ripetere spesso non appena cominci a parlare con la gente che, affabile e disponibile, ti mette subito a tuo agio, soprattutto nei piccoli centri che sono il cuore di quell’immenso paese che è la nostra meta. L’Argentina, infatti, è grande quasi come un terzo dell’Europa, si estende per 3400 chilometri, dal Tropico del Capricorno fino alle regioni subantartiche della Terra del Fuoco. Un viaggio in queste terre ci immergerà in paesaggi umani e naturali di una suggestione e bellezza da levare il fiato. Il viaggio di una vita se si potesse esplorarla tutta. Ma avendo meno tempo proviamo comunque a scoprire uno dei posti più belli del mondo… magari sognando di tornarci (a proposito chi mangia il frutto del calafate ritorna, come dice la leggenda, ma attenti che più di uno può far male!).
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