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Andiamo in Patagonia?

Ciao, sono Nino Martino

animatore di questo blog e appassionato viaggiatore.

Sono pronto a tornare in Patagonia, terra che amo e che ho visitato tante volte, ma non quante avrei voluto!

Vieni con noi?

 

ARGENTINA – Penisola Valdes, Patagonia e un pizzico di Cile!

SPECIALE PERCHE’:

La ricerca degli animali nella Penisola Valdes!

Il frastuono del ghiaccio che si stacca dallo spettacolare ghiacciaio Perito Moreno

Lo scenario mozzafiato delle Torri del Paine in Cile

Quando: dall’8 al 21 dicembre 2014
Durata: 14 giorni/13 notti
Come: viaggio di gruppo con guida
Cosa facciamo: escursioni di difficoltà *, trekking urbano a Buenos Aires, osservazione degli animali, visite ai ghiacciai
Dove dormiamo: hotel
Come si raggiunge: volo di linea per Buenos Aires; 3 voli interni (Air Pass)

Partenze di gruppo minimo 6 partecipanti

IL VIAGGIO

Un tour completo nella terra situata “alla fine del mondo”, una prima incursione nella patria del tango per visitarne tutta la parte a sud di Buenos Aires, dove la natura raggiunge la sua più alta magnificenza. Gran inizio a Buenos Aires, che percorreremo in lungo e largo, da Plaza de Mayo a Puerto Madero, da Palermo a Calle Caminito, prima di cedere ai peccati della gola nei ristoranti di carne argentina alla brace sorseggiando un buon vino rosso, ed ammirando poi in uno dei tanti locali del centro i ballerini di tango che volteggiano eleganti in un’atmosfera davvero sensuale. Con un breve volo andremo poi ad Puerto Madryn, nella penisola Valdes, dove esploreremo l’entroterra e la costa contornati da pinguini, leoni ed elefanti marini. Ci sposteremo poi all’interno della Patagonia, fino al ghiacciaio Perito Moreno, dove vivremo l’esperienza straordinaria di vedere blocchi di ghiaccio grandi come palazzi staccarsi da quello che viene considerato un vero e proprio ghiacciaio vivente, per poi avventurarci in un’escursione con i ramponi che ci porterà nel cuore del ghiacciaio per ammirarne gli scenari più nascosti. Finale del viaggio dedicato al Cile, andando alla scoperta di luoghi leggendari come le Torri del Paine, e dedicandoci alla scoperta del territorio per terra e…per mare!

Il viaggio sarà accompagnato da: Nino Martino

Programma
Quote di partecipazione € 1.560,00 (tutti i servizi, voli esclusi)
Richiesta informazioni: www.viagginaturaecultura.it
Via Guglielmo degli Ubertini 44 – 00176 Roma
tel. (+39) 06 27800984 – fax: (+39) 06 98376019
e-mail generale: infoviaggi@fsnc.it

cell. 3356471440

 

L’Elba, terza isola italiana

1 parchi storia.074-006L’Elba è la terza isola italiana per estensione ed importanza. Dall’isola d’Elba: mare ed isole a perdita d’occhio, questo è l’Arcipelago Toscano. La distanza è così grande che se non conosci i luoghi, non ”percepisci” l’arcipelago. Difatti le isole di Toscana sono sparse in una grande infinità d’acqua. Dall’Elba, in quelle incredibili giornate di sole che il mare d’inverno regala a chi le sa cogliere, si spazia su tutte e sette le isole: Gorgona, Capraia, Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri, ma anche la costa della Toscana (punta Ala e l’Argentario a volte sembrano grandi isole ignote) e la Corsica, ma più raramente anche la Sardegna settentrionale. Di solito, invece, l’orizzonte è limitato a poco mare o poche isole più vicine. Il mare le unifica, il mare le divide. Soprattutto d’inverno, quando non ci sono che pochi traghetti, la solitudine, il silenzio, lo splendore della natura  che dominano incontrastati, laddove poco prima erano all’opera grandi attività turistiche. L’economia dell’Elba, infatti, è il turismo. Da quello balneare a quello dei diving o della vela o del surf o del kayak, come della bici o dell’escursionismo, quest’isola vive di turismo. Anche se produzioni agricole ed artigianali, di nicchia, ne cominciano a ravvivare l’economia. Continua la lettura di L’Elba, terza isola italiana

Balene e delfini nel Tirreno.

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Si fa presto a dire mare. Ma quel bellissimo blu non è solo spiaggia e vacanza. Un tuffo ed attraversiamo il confine per un altro mondo. Una nuova dimensione fatta di suoni ovattati (almeno per noi umani) e riflessi deviati della luce che filtra. Ma andando sempre più giù, “nel blu” come dicono i diver, i subacquei, ecco che il mondo cambia ancora. E’ il regno del mistero e della paura. Noi piccoli respiratori di ossigeno ci sentiamo estasiati dalla bellezza di questo mondo. E intimoriti dalla sua immensità, dal pericolo che l’acqua costituisce per noi.

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