La Camargue è un vero paradiso naturale.
Il delta del Rodano, con le sue paludi, le sue terre coltivate a riso, l’allevamento brado dei tori, il corso del fiume che sfocia a mare dopo un lungo e tortuoso percorso, rendono il luogo un patrimonio eccezionale di natura e cultura. Meta privilegiata per l’escursionista, per il birdwatcher, per il naturalista.
Ma la Camargue è anche terra di antica cultura. Con la vicina Arles città dal grande patrimonio architettonico romano. Città con una sua specifica cultura gastronomica, contaminata dalla vicinissima Spagna. Contaminata anche dalla discussa e discutibile passione per la corrida.
Se non amate le corride evitate il periodo pasquale e qualche altra data da rintracciare in rete. Per il resto la primavera e l’autunno sono luoghi d’eccellenza per il turismo naturalistico.
In questi anni, purtroppo, la Camargue è stata anche scoperta dal turismo tradizionale, quindi nei due paesi più importanti, come Saintes Maries de la Mer e Aigues Mortes occorre considerare che ci può essere tanta gente.
Non mancate di visitare il museo della Camargue anche per l’importante tradizione di interpretazione ambientale e culturale francese e le strutture di visita del parco regionale.