In bici sulla Dobbiaco-Lienz è una delle più belle esperienze in bici che si possa fare su una pista ciclabile delle nostre Alpi.
L’Alto-Adige, il sud Tirolo, è una delle mete invernali più note delle nostre Alpi. Ma c’è un modo diverso di avvicinarsi a queste bellissime montagne: la bicicletta in primavera. Già perché i monti pallidi, le Dolomiti, hanno un altro primato: una delle più belle piste ciclabili delle nostre montagne, davvero alla portata di tutti.
La Dobbiaco-Lienz, infatti, è frequentata da moltissima gente proprio per la sua dimensione paesaggistica, immersa nel verde, tra alcuni dei panorami tra i più belli che si possano cercare, in un contesto naturale ed eno-gastronomico d’eccezione. Senza escludere che l’organizzazione è davvero ben fatta. Potete tranquillamente arrivare all’improvviso e troverete sicuramente bici da affittare e treni che vi riportano a casa se siete stanchi.
Allora inforchiamo la due ruote e andiamo alla scoperta di questo suggestivo angolo di Dolomiti.
Dobbiaco.
Toblach è una graziosa cittadina posta a 1256 metri di quota, giusto sullo spartiacque tra il bacino dei fiumi Rienza-Isarco-Adige e quello della Drava-Danubio. Insomma quelli che sono i veri e propri confini geografici del Tirolo. Un luogo ricco di storia, che parla anche del conflitto tra italiani ed austriaci. Ma le testimonianze più belle risalgono al medioevo, quando qui sorgeva un importante centro commerciale sulla strada d’Alemagna.
Di quei tempi è Herbstenburg realizzato ed affrescato per la famiglia Herbst agli inizi del ‘500.
Dobbiaco ha conservato la sua fama di luogo di cura e soggiorno e oggi conta oltre 3mila abitanti e quasi 6mila posti letto, con tantissimi campeggi di ottima qualità.
DOBBIACO-LIENZ
I 44 km della pista ciclabile Dobbiaco-Lienz vi resteranno sicuramente impressi nella memoria.
Non spaventatevi subito perché la pista ciclabile è quasi sempre in piano o in leggera pendenza di discesa! Quindi sarà un po’ lunga ma è sicuramente alla portata di tutti, bimbi compresi.
La partenza dell’itinerario è da Dobbiaco, utile per passare in vicinanza delle sorgenti della Drava. Il fiume, infatti, che lungo i 720 chilometri del suo percorso bagna ben 5 diversi paesi d’Europa, prima di sfociare nel Danubio, nasce e scorre per i primi dieci chilometri proprio in territorio italiano.
Dalla stazione ferroviaria di Dobbiaco, dove potremo affittare la nostra bici se siamo arrivati sprovvisti, si diparte una pista ciclabile che attraversando verdi prati di montagna, in vista delle crode dolomitiche dei Branci, raggiunge lo storico centro di San Candido.
Nel primo tratto la ferrovia ci accompagna, con qualche occasionale treno che scorre alla nostra sinistra.
Il paesaggio è tipicamente rurale. Casette di campagna dai tetti spioventi sorgono qua e la tra i campi su cui pascolano placide mucche.
Sembra proprio di essere in una pubblicità, tanto che mentre si pedala tranquillamente ecco sulla sinistra ergersi la fabbrica di una delle più note fabbriche di biscotti e leccornie di tutte le Alpi. Se non si avessimo paura di non ripartire sarebbe proprio da fermarsi!
San Candido
All’imboccatura della valle di Sesto, San Candido (1175 mt) è una ben nota località turistica ed il maggior centro artistico della Val Pusteria. Fu insediamento celtico, romano e soprattutto baiuvaro (769 d.C.) con la fondazione di un monastero-fortezza per fronteggiare la pressione slava da oriente. Conserva diversi monumenti interessanti, come la Chiesa del S. Sepolcro, imitazione di quella di Gerusalemme (frutto del voto di un ex oste), oppure la parrocchiale di S. Michele, ma è la Collegiata di San Candido ad essere il migliore esempio di edificio in stile romanico nella regione delle Alpi orientali. La sua costruzione ebbe inizio intorno al 1143, quando il Convento dei Benedettini, fondato nel secolo VIII dal duca bavarese Tassilo III, venne trasformato in Collegiata. La chiesa raggiunse il suo aspetto attuale intorno al 1280; il campanile risale invece agli anni compresi tra il 1320 ed il 1326. Le monumentali opere murali ricordano lo stile delle fortezze dei crociati e le numerose cittadelle fortificate che venivano costruite al tempo degli Hohenstaufen. Anche la chiesa doveva apparire come una fortezza di Dio.
Tutto il territorio circostante è dominato dal parco naturale Fanes-Senes-Braies ma soprattutto dalle Dolomiti di Sesto, inserite in un parco naturale di grande interesse.
Dopo l’intermezzo culturale e… se sarete sopravvissuti alle tante leccornie gastronomiche o all’ottima birra della cittadina, reinforchiamo la due ruote alla volte dell’Austria.
Da San Candido, infatti, un’altra pista conduce a Versciaco da dove, percorrendo la SS n° 49, si arriva in breve al confine. Appena oltre l’ex posto di controllo delle piccole tabelle verdi segnalano il percorso ciclabile che, fino a Lienz, viene indicato come Pustertaler Radweg (Percorso ciclabile della Val Pusteria).
Questo tratto iniziale dell’itinerario, quasi interamente asfaltato e sempre ben segnalato, si sviluppa in un paesaggio prettamente alpino e selvaggio, tra oscure abetaie e isolati castelli.
Più avanti il percorso si fa decisamente più selvaggio, mentre ci inoltriamo nelle forre boscose caratterizzate da un bel rigoglio di acque che scorrono limpide e impetuose verso l’Austria.
Lienz
Posta alla confluenza del Drau con l’Isel, la città austriaca è adagiata sotto i profili dolomitici del Lienzer Dolomiten. Sono vette affascinanti e difficili, a tratti ostili, che illuminate dal sole del mattino sono di un bel colore roseo.
La città, capoluogo del Tirolo, è posta tra due importanti passi transalpini, il FelberTauern ed il Grossglockner Pass. I Romani furono i primi a riconoscere l’importanza strategica dei luoghi, fondando l’insediamento di Aguntum, a circa 5 km dall’attuale centro abitato. Oggi del sito, posto nei pressi di Doslach, non resta molto da vedere purtroppo. Si possono visitare le rovine delle mura cittadine, delle terme e del quartiere degli artigiani.
Lienz fu fondata da tribù germaniche nel IX secolo, ma divenne una città potente sotto i conti di Gorz (Gorizia) e tale rimase sino al 1500, quando fu incorporata nell’impero austriaco. Da visitare sono il castello Schloss Bruck, antica residenza dei conti Gorz, sia la chiesa Stadtpfarrikirche St. Andra, dove è sepolto Leonardo l’ultimo dei conti di Gorz. Del borgo medievale è rimasto poco a causa delle guerre che hanno imperversato sulla nostra vecchia Europa, ma in centro nell’Hauptplatz si respira una bella aria rinascimentale ingentilita da continue manifestazioni musicali. Davvero una bella introduzione all’atmosfera dell’Austria meridionale.
Il ritorno
Dopo questa bella gita in bicicletta, potete scegliere di ritornare per la stessa strada, ma questa volta la ciclabile è un po’ in salita. Se pensate di averne voglia, vi consigliamo di restare la notte a Lienz e di ripartire al mattino dopo di buon’ora. Ma se siete soddisfatti e volete un ritorno più “soft” allora c’è un ottimo treno delle ferrovie austriache che in una ora e mezza vi riporterà comodamente, insieme alla vostra bici, alla stazione di Dobbiaco.
Il fascino di questa giornata o week end ci resterà davvero impressa nella memoria, tanto da farci facilmente comprendere come questa escursione sia diventata un vero e proprio mito di noi “ciclisti della domenica”!